Italia in tavola: il 54% dei ristoranti è specializzato in piatti nazionali.
L’Italia si conferma una meta ambita per il settore dell’ospitalità e della ristorazione, con un panorama vivace e variegato di oltre 400.000 punti di consumo horeca sparsi su tutto il territorio nazionale.
È quanto emerge dai dati raccolti da CGA by NielsenIQ, che delineano un quadro del dinamico mercato italiano del fuori casa.
Tra bar, ristoranti, servizi di ospitalità, gelaterie, pasticcerie, rosticcerie e gastronomie, l’offerta di locali in Italia è decisamente eterogenea.
Secondo i dati il 44% di questi si concentri nei centri cittadini, con una percentuale che sale al 60% per enoteche e locali serali, il 17% dei punti di consumo si trova nelle 12 grandi metropoli del Paese.
Il settore è fortemente legato al turismo, con il 40% dei locali situati in comuni costieri e il 10% addirittura sulla spiaggia.
Inoltre, oltre l’80% degli hotel e dei bed & breakfast è dislocato in aree con un elevato o medio-elevato indice turistico, a dimostrazione dell’attrattiva di queste località per il mercato italiano del fuori casa.
La cucina italiana resta protagonista, con il 54% dei ristoranti specializzati in piatti nazionali, seguiti da pizzerie (19%) e formule “ristorante-pizzeria” (12%).
Non mancano però opzioni etniche (6%), locali d’asporto (5%), paninoteche e piadinerie (3%) e fast-food (1%). Tra i ristoranti italiani, circa il 13% offre un’esperienza di consumo distintiva e di livello premium.
Il momento della giornata influenza le abitudini di consumo, specialmente per i bar. Secondo CGA, la colazione è l’occasione principale per il 48% di questi esercizi, seguita dal pranzo (30%) e dal dopo cena (13%), mentre aperitivo (9%) e cena (1%) rappresentano momenti meno rilevanti.
Pubblicato da Gustoeinnovazione.it